Confronto degli impatti climatici a 1,5°C, 2°C, 3°C e 4°C

L'8 ottobre, a Incheon, in Corea del Sud, il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) ha pubblicato l'atteso Rapporto speciale sull’aumento di 1,5°C.

Il documento mostra che il cambiamento climatico ha già causato un aumento delle temperature globali di circa 1°C rispetto ai livelli preindustriali. Se non si riducono rapidamente le emissioni, le temperature potrebbero aumentare di 1,5°C entro il 2040, di 2°C entro il 2065 e di 4°C entro il 2100.

È difficile stabilire con certezza cosa significherà questo livello di aumento della temperatura per i sistemi naturali, l'economia e la società umana del mondo. In passato, ci sono voluti migliaia di anni perché la temperatura aumentasse di pochi gradi, mentre gli ultimi incrementi sono avvenuti in meno di 200 anni, molto più velocemente. Ora si stanno già verificando grandi cambiamenti a seguito di un aumento di 1°C. Gli scienziati affermano che gli impatti saranno molto più gravi a 2°C rispetto a quanto previsto in precedenza. Ciò significa che 2°C, per non parlare di 3°C o 4°C, non è più un obiettivo sicuro per evitare le gravi conseguenze che ci porterà il riscaldamento globale. Possiamo evitare gran parte, ma non tutte, le perdite e i rischi causati cambiamento climatico al nostro ecosistema solo limitando l’aumento di temperatura media globale di 1,5°C.

Di seguito sono riportati una serie di grafici che mostrano visivamente quali saranno gli impatti più probabili con scenari di temperatura di 1,5°C, 2°C, 3°C e 4°C.

Fonte: Climatenexus.com

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SENSEARTH è di Omar Livoni
fatto da kappesante nel 2021
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