La scelta di utilizzare un veicolo proprio per spostamenti spesso brevi, nelle aree urbane, crea congestione della rete stradale e contribuisce al degrado ambientale ed al peggioramento della qualità della vita urbana. Tutto ciò genera emissioni inquinanti di tipo atmosferico, inquinamento acustico e occupazione del suolo pubblico. Tradotto in termini economici, parliamo di una perdita per la collettività stimata nell’ordine del 2% del PIL (circa 40 miliardi su circa 2.000 di PIL).
Il problema principale sta nella nostra cultura: il singolo ha una percezione privata e non sociale dei costi del trasporto, tendendo a sottovalutare la parte che grava sulla collettività. L’automobile ancora oggi costituisce uno “status symbol” per l’individuo, mentre il trasporto pubblico è considerato come una modalità di spostamento scomoda, “povera” e da utilizzare solo in casi estremi.
Le auto potrebbero essere più sostenibili se ci fossero più passeggeri per singolo veicolo. Mediamente un’auto trasporta 1,7 persone in Europa e solo 1,33 persone in Italia. Uno dei motivi per cui il trasporto pubblico è un’alternativa più green.
Due professori di Chicago (Thaler e Sunstein, 2008) hanno studiato ciò che determina le nostre scelte quotidiane in ambito trasporti, rilevando che le persone agiscono generalmente contro il proprio interesse, lasciandosi influenzare da informazioni irrilevanti e da valutazioni emotive e non razionali:
- Le decisioni nei trasporti sono fortemente abitudinarie
- La percezione dei tempi di percorrenza e dei prezzi è fortemente distorta …a favore dell’auto
- Le conseguenze ambientali delle proprie scelte sono scarsamente considerate
- Servirsi dell’auto è considerata la norma cui conformarsi
- E’ presente un sovraccarico cognitivo: le procedure richieste per fruire di un mezzo di trasporto condiviso o pubblico (prenotazione del mezzo, acquisto del biglietto, ecc.) costituiscono un disincentivo allo switch modale
- Il car sharing è rallentato dalla difficoltà di coordinarsi con altre persone, dalla sfiducia interpersonale e dall'inibizione alla comunicazione.
E tu, come ti muovi? Da cosa sono influenzate le tue scelte?
Fonte ISPRA