Manuale di sopravvivenza per l’umanità: l’ultimo Rapporto di Sintesi dell’IPCC

Il rapporto del 20 marzo mette a nudo la dura verità sullo stato attuale del clima. Ci mostra anche che abbiamo gli strumenti per cambiare l’attuale traiettoria.

Il rapporto mette in luce chiaramente che siamo sulla strada di superare la soglia dei 1.5°C rispetto ai livelli preindustriali, superando così l’obiettivo fissato alla conferenza sul clima di Parigi del 2015.

Il Rapporto formula una guida pratica per i governi e i decisori che in tutto il mondo stanno cercando di attuare un cambiamento positivo.

Il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha esortato ad “agire per il clima su tutti i fronti” e ha descritto il rapporto come un piano di riferimento per il modo in cui i governi possono ancora agire per mitigare i danni inflitti dagli impatti dei cambiamenti climatici.

Ha anche esortato i Paesi ad un’azione più urgente, chiedendo di anticipare di un decennio i loro piani per il raggiungimento dello zero netto di emissioni verso il 2040.

Il Rapporto di Sintesi è destinato principalmente ai responsabili politici, ma è stato accolto anche da media, scienziati e attivisti di tutto il mondo, che avranno un ruolo chiave nell’esercitare pressioni sui governi affinché le scelte politiche siano in linea con le evidenze scientifiche più aggiornate.

Nel rapporto è chiaro che la responsabilità umana per tutto il riscaldamento del sistema climatico globale è descritta come un ‘fatto’ inattaccabile”.

Il presidente dell’IPCC Hoesung Lee dichiara: “Questo rapporto offre speranza e fornisce un avvertimento […] Le scelte che facciamo ora e nei prossimi anni si ripercuoteranno in tutto il mondo per centinaia, persino migliaia di anni”.

Allo stesso modo, i quotidiani francesi e tedeschi Le Monde e Der Spiegel si concentrano sull’idea che “c’è ancora una possibilità di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C rispetto al periodo preindustriale, a condizione che ci sia uno sforzo globale unito” e su come “ciò che è contenuto nel rapporto è scientificamente consolidato e non più messo in discussione”

Fonte: IPCC

Foto di Markus Spiske

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Commenti

2 comments on “Manuale di sopravvivenza per l’umanità: l’ultimo Rapporto di Sintesi dell’IPCC”

  1. Il problema secondo me è che NON c'è uno sforzo globale unito. Basta vedere in India e paesi limitrofi cosa fanno in questo senso... Niente. Anzi hanno veicoli vecchi e inquinanti senza che nessuno dica niente loro.

    1. Hai individuato uno dei problemi. Non tuti i paesi sono allineati verso un obiettivo comune. Alcuni pensano al proprio sviluppo e crescita senza imparare dagli errori commessi da noi in passato. E' giusto che si allineano ai nostri livelli, ma in modo sostenibile.

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